NOVEMBRE 2010, IL VALORE DEL SILENZIO (di Wahiduddin Khan)

19.02.2011 00:29

 

Uno dei valori su cui insiste il Corano è il silenzio. Ma il silenzio coranico non è fine a se stesso, si tratta di silenzio contemplativo, per capire sempre di più, per migliorare il proprio apprendimento. Si tratta di una cultura del silenzio, nel totale della parola. C'è un versetto rilevante nel capitolo intitolato Al-A'raf (The Heights), la traduzione cui traduzione è la seguente: 7.204

Quando viene letto il Corano, prestate attenzione e state zitti, ché vi sia fatta misericordia (7:204).

Ciò significa che quando si recita il Corano, si dovrebbe rimanere in silenzio e ascoltare con profonda attenzione. Questo versetto ci dà un principio generale con un riferimento particolare, cioè quando si legge o si ascolta o SI osserva qualcosa, bisogna sempre restare in silenzio e cercare di capire con la massima concentrazione.

Questo tipo di abitudine è molto importante per lo spirito di apprendimento.

Il Corano cerca di sviluppare le proprie capacità di pensiero,  cerca di costruire una mente in grado di comprendere le cose nel loro senso più profondo e analizzarle con obiettività. L'arte del silenzio è necessario per essere in grado di realizzare tutto questo. C'è un detto: "Quando parlo,  non ascolto, e quando non ascolto, non imparo". Questo detto ha lo stesso significato espresso nel versetto coranico citato precedentemente.

Quando la mente umana, con la sua illimitata capacità, smette di parlare allora inizia immediatamente a pensare. La mente è un computer acceso al momento della nascita e in continua funzione. Esso non può mai essere spento. Pensare è un processo continuo della mente. Il "resto" è non si trova nel lessico umano per quanto riguarda la mente.

 

 

Preso e tradotto da:

www.cpsglobal.org (Originally published in The Sunday Guardian, Delhi | October 24, 2010 | Page 15)